Gio, 24 Aprile 2025

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Antipapi in fuga: alcune ipotesi per l’exit strategy di Bergoglio

Ormai la questione della sede impedita di Benedetto XVI sta facendo il giro del mondo. Fondamentali sono state le ultime uscite di due stimati e colti sacerdoti, Padre Giorgio Maria Faré (presuntamente scomunicato dal suo stesso ordine carmelitano) e don Fernando Cornet il quale sarebbe stato invece ridotto allo stato laicale dallo stesso “papa Francesco”, con un decreto presuntamente “inappellabile”. Certo, Bergoglio con questa brutale sanzione a don Cornet si è esposto parecchio e non ci ha fatto una bella figura, ma il gioco intimidatorio valeva la candela: punirne uno, per educarne cento. Peccato che il provvedimento sia fortemente lacunoso, perfino nel latino, non rechi la firma “del Papa” e sarà del tutto appellabile.

Un documento pieno di lacune

Anche Avvenire ci mette del suo mostrando un Bergoglio in crisi totale con la pubblicazione di articoli che ammiccano ad antipapi buoni, antipapi che “erano migliori di come sono stati dipinti”. Una “impercettibile” excusatio non petita che ha destato molti sorrisi.

Insomma, si addensano i nuvoloni per Francesco e, dopo l’apertura del Giubileo, potrebbe arrivare finalmente la bordata di qualche cardinale autentico che pianti la grana e pronunci il fatidico “vere papa mortuus est”, denunciando la sede impedita di Benedetto XVI e il relativo antipapato di Francesco. Ci si è già attivati con nuove petizioni “ad cardinalem”: quella al card. Robert Sarah, prima della serie, sta per superare dopo pochi giorni le 4000 firme.

Ecco perché, con questi chiari di luna, bisogna indagare, in via previsionale, ma sulla base di dati oggettivi quali potrebbero essere le exit strategy per l’antipapa. Pur restando aperti a nuove idee e nuove trovate, ne abbiamo sintetizzate alcune.

  1. Un funerale simulato?

Ne abbiamo già scritto. Eventuali progetti sulle sospettissime nuove esequie pontificie sono stati in buona parte vanificati dalla petizione inviata, con 6000 firme, presso la Segreteria di stato – Gendarmeria – Guardia Svizzera. Ora la bara del presunto papa (il più tardi possibile, ci auguriamo) dovrà essere esposta “aperta” in San Pietro, come è stato specificato nella recente pubblicazione Ordo Exequiarum Romani Pontifici.

Questo ancora non garantisce del tutto i fedeli circa un reale decesso, visto che il rischio velo e/o simulacro di silicone (tipo quello ultrarealistico di S. Padre Pio) è dietro l’angolo, ma è già qualcosa.

Finta morte di Bergoglio: la sceneggiatura perfetta

  1. Una sede impedita per Bergoglio

C’è stato qualche segnale che potrebbe far pensare anche a un pasticcio canonico che consenta a Bergoglio di defilarsi salvando le apparenze: forse una – lunare – sede impedita per lo stesso Bergoglio, riconosciuto dai cardinali come “incapace di intendere e di volere”. Di tale prospettiva si era scritto mesi fa su L’Opinione delle Libertà.

Il pretesto potrebbe essere quello di una presunta malattia neurodegenerativa, forse Alzheimer, che spiegherebbe le follie degli ultimi tempi e aprirebbe la strada a un nuovo conclave invalido, comprendente i falsi cardinali bergogliani, per eleggere un altro antipapa, scelto stavolta tra figure moderate. In questo modo si potrebbe tentare di ricalcare la sede impedita di Benedetto XVI dando a intendere che vi possa pur essere una legittima successione petrina anche per sede impedita, non solo per sede vacante. Del resto, i canonisti bergogliani riescono a giocare con il diritto canonico con una certa disinvoltura e l’uomo della strada certo non si orienta di fronte al grammelot giuridico.

  1. L’abdicazione in italiano

Oppure si potrebbe ipotizzare un’abdicazione farlocca (Bergoglio non ha nulla da cui dimettersi) pronunciata non in latino, ma in spagnolo o italiano. In questo modo l’antipapa potrebbe evitare l’implacabile specificità del munus (diverso dal ministerium) citando solo la parola ambivalente “ministero”. Abbiamo giò visto questo trucco nelle traduzioni in lingua volgare della Declaratio di papa Benedetto.

Insomma, l’argentino si trova in un tragico cul de sac: resterebbe un altro modo per uscirne.

  1. Un mezzo pentimento

Pentirsi e diventare in effetti, il “Pentito della Mafia di San Gallo”. Ma attenzione, potrebbe farlo in modo parziale e strumentale, ammettendo solo qualcosa e tentando di trovare una giustificazione moral-mediatico-propagandista-buonista del tipo: “Sì, lo ammetto, mi sono fatto eleggere a tutti i costi, anche illegittimamente, ma volevo porre fine alle tante ingiustizie nel mondo, volevo svecchiare questa Chiesa cupa, bigotta, dal cuore duro e priva di misericordia, volevo accogliere gli ultimi e bla bla bla”. Sembra già di vederlo.

  1. Resa senza condizioni al vero Papa

Ma ogni strada è sbarrata: esclusa la più naturale (ma probabilmente non gradita) delle exit strategy, resta solo una resa totale e senza condizioni, appellandosi , stavolta sì in ginocchio, alla misericordia del prossimo vero Papa, eletto solo dai cardinali autentici pre 2013. Del resto, quasi sempre gli antipapi sono finiti in ginocchio dal vero papa. Questo è il prezzo da pagare per essersi messi contro il Vicario di Cristo. E solo in questo modo, in ottica di fede, la salvezza dell’anima è assicurata.

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